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Retail verso un rimbalzo nel 2021

Di |2020-06-11T09:00:46+00:0011 Giugno, 2020|Press|

Lo shopping di moda continua a soffrire

Sita Ricerca Press • 9 Giugno 2020

A quasi un mese dalla ripartenza, lo shopping di moda continua a soffrire ma evidenzia segnali cautamente positivi. Il flusso nei negozi è calato in media del 50% rispetto allo stesso periodo del 2019, però migliora lentamente di settimana in settimana. Non solo. Il 90% delle persone che entra nei punti vendita acquista e spende in media più dello scorso anno. La performance dei retailer varia comunque in modo significativo a seconda sia della location – meglio le high street e i centri commerciali, peggio i grandi outlet center e il travel retail -, sia della piazza turistica o meno, vista l’assenza di stranieri.

Sita ricerca, che con il suo “Fashion Consumer Panel” monitora da 30 anni i consumi di moda in Italia, fa un primo bilancio dell’impatto del covid-19 sul mercato della moda. Le vendite di abbigliamento, accessori, intimo e calzature hanno perso nei primi 4 mesi dell’anno 3 miliardi di euro, 145 milioni di capi e 5 milioni di acquirenti.

A causa dello shock subito dal settore, prevediamo che il 2020 si chiuderà con una flessione del 25% del valore del mercato fashion nella Penisola, pari a 27 miliardi di euro nel 2019. Però stimiamo per 2021 un rimbalzo tecnico del 33%, che riporterà il sell out circa ai livelli del 2019.

ha detto a MFF Alessandra Mengoli, partner di Sita ricerca. A beneficiare del lockdown sono state le vendite on line: nel primo quadrimestre hanno preso il volo, con una crescita del 14% a valore. L’e-commerce, diventato il principale canale di riferimento per il consumatore, ha raggiunto una quota del 23% rispetto al 13,1% del 2019, con un raddoppio dei nuovi e-shopper e un’esplosione di richieste per il loungewear, l’abbigliamento sportivo e da notte, l’intimo e le calze.

Con la riapertura dei negozi, il primo approccio dei consumatori è stato timido anche se superiore in media alle aspettative delle insegne aderenti al nostro “Fashion Retail Panel Club”, che riunisce circa 2 mila negozi.

ha spiegato Mengoli, aggiungendo>

Nelle prime 2 settimane il calo del traffico è stato in media del 53%, con una crescita del 26% nella seconda settimana rispetto alla prima. La buona notizia è che il tasso di conversione è alto: chi si reca in negozio è determinato ad acquistare e la spesa procapite è raddoppiata

ha precisato Mengoli, proseguendo:

I negozi di provincia o nei quartieri delle grandi città con clientela fidelizzata vanno meglio, rispetto a chi di solito contava sullo shopping dei turisti. Soffrono anche le aree universitarie e quelle fortemente frequentate da manager e impiegati adesso in smart working

A livello merceologico la ripartenza ha dato impulso agli acquisti di daywear, mentre è completamente bloccata la cerimonia. E in generale è aumentato il tasso di promozione sui prodotti.

Adesso non bisogna sottovalutare il grande problema degli stock invenduti. Così come il rischio concreto della mancanza di offerta giusta nei negozi: vuoi perché le aziende hanno ridotto le collezioni della primavera-estate, vuoi per i tanti insoluti.

ha chiosato Mengoli.

Scarica la news in formato pdf su MF Fashion

A cura di MF Fashion.

Fashion Retail Panel

Di |2020-06-10T09:51:15+00:0010 Giugno, 2020|News|

I negozi di abbigliamento riaprono e il traffico registra -58%

Sita Ricerca News   •   10 Giugno 2020

Riapertura dei negozi – Fase 3

I Consumi fashion e traffico sono monitorati settimanalmente attraverso il Fashion Retail Panel, club di retailer che rappresenta circa 2000 pdv in Italia.

Per maggiori informazioni contattaci via mail o su Linkedin.

a.b.

Fonte: Fashion Retail Panel – 18 – 24 maggio 2020

Fashion Webinar: I numeri del lockdown nel settore moda

Di |2020-06-10T09:38:33+00:001 Giugno, 2020|News|

Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria

Sita Ricerca News   •   1 Giugno 2020

a cura di Alessandra Mengoli, partner SITA Ricerca

Il mercato fashion (abbigliamento, intimo, accessori, calzature) nei primi 4 mesi del 2020, causa l’emergenza sanitaria da COVID 19 ed il conseguente lockdown, arretra su tutti i principali KPI: perde 3 miliardi di euro, 145 milioni di capi, 5 milioni di acquirenti. Questi sono i numeri dell’Osservatorio mensile di SITA Ricerca, il Fashion Consumer Panel, tracking che monitora da 30 anni i consumi di abbigliamento, intimo, accessori e calzature in Italia.

Forte è la tensione sui prezzi (-4%) dovuta all’aumento del livello di promozionalità, al focalizzarsi sulle fasce prezzo medio basse-medie e al cambio di mix di acquisto che vede crescere il settore intimo/calze/notte.

Alcune buone notizie:

  • Il 35% degli italiani ha continuato a spendere in abbigliamento tra marzo-aprile nonostante il lockdown
  • Dalla chiusura si avvantaggiano il canale food (iper/super/discount) e soprattutto l’on line, gli unici canali «disponibili»,
  • Le vendite on line del fashion nel primo quadrimestre prendono il volo e segnano + 14% a valore, diventando l’unico vero canale di riferimento per il consumatore e raggiungendo una quota  del 23% a valore  vs 13,1% del 2019
  • Raddoppiano anche i nuovi e-shopper nei due mesi di lockdown

Non tutti gli attori riescono ad avvantaggiarsi dalla crescita delle vendite on line  tra marzo e aprile. Infatti i Big del settore o chi aveva i magazzini fuori Italia sono stati maggiormente messi sotto pressione, specie nel mese di marzo, a causa del boom improvviso di richieste, il non poter consegnare i beni non essenziali  o avere dei rallentamenti nella catena logistica.

Gli attori brick & click  (attori fisici che hanno un sito di e-commerce) prendono la rincorsa e mettono a segno un +40% di crescita a valore a marzo-aprile  vs i pure player (+17%).

Gli e-shopper consolidano nuove aspettative verso l’on line. I clienti si sono abituati a nuovi servizi che diventeranno un MUST nell’era post COVID:

  • Reso gratuito
  • Spedizione gratuita
  • Pagamenti sicuri
  • Click & Collect

Il 33% di e-shopper scopre nuovi siti di vendita on line tra e-tailer, insegne monomarca e negozi multimarca. Aumenta quindi sempre più la competizione col proliferare degli attori. Si fanno sempre più spazio alcuni operatori cinesi o entrano in campo attori “più di nichia” che sono la risposta a nuove tendenze del consumatore quali l’Armadio Verde, Etsy che vendono l’usato o il prodotto artigianale.

La nuova situazione che tutti abbiamo vissuto di stare in casa forzatamente ha sviluppato nuovi bisogni legati al vestire:

  • Lo stare comodi
  • Lo stare a casa
  • Il dormire bene
  • Lo stare bene e tenersi in allenamento
  • Il fare i regali

Il bisogno di abbigliamento quindi è vivo, le aziende hanno bisogno di focalizzare le nuove occasioni d’uso.

Questo infatti ha significato nel canale on line nel mese di marzo-aprile l’esplosione di prodotti quali notte, intimo, calze e abbigliamento sportivo o loungewear. Prodotti essenziali o con una forte componente di comfort per stare in casa, fare sport, sentirsi coccolati nella notte.   Ma non sempre   si trovava quello che si cercava.

Dato lo shock che il settore ha subito nei primi 4 mesi dell’anno, SITA Ricerca prevede che il 2020 si chiuderà con un – 25% del valore del mercato fashion in Italia (27 miliardi nel 2019) ed un 2021 che vedrà un rimbalzo tecnico (+33%), in cui si ritornerà circa ai livelli del 2019.

Nel caso vogliate approfondire questi argomenti, contattaci per mail o su Linkedin.

a.b.

Fonte: Osservatorio Fashion & Emergenza sanitaria – 16-17 maggio 2020, indagine effettuata su 800 casi 

Fashion Webinar: Se non ora, quando?

Di |2020-05-26T08:22:29+00:0025 Maggio, 2020|News|

Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria

Sita Ricerca News   •   25 Maggio 2020

a cura di Paolo Zani, partner SITA Ricerca

Alla vigilia della riapertura dei negozi l’indice Fashion Sentiment di Sita Ricerca che misura l’umore dei consumatori nei confronti delle spese di abbigliamento registra una crescita significativa. Il “riavvio” delle attività contribuisce in modo sostanziale a migliorare la percezione della situazione economica generale e anche personale e sebbene una fetta consistente della popolazione guarda con occhio preoccupato al futuro una parte ugualmente consistente è più orientata a una visione ottimistica della realtà.

In questo contesto l’abbigliamento ha un ruolo importante, anzi è nettamente la prima fra i beni di consumo, immediatamente dopo e non lontana dalle spese essenziali e ben al di sopra di tutte le altre.

I consumatori torneranno a spendere: il 38% dichiara che spenderà di più dell’anno scorso per la Primavera/Estate 2020 e solo il 12% pensa di “stare fermo un giro” e saltare la stagione intera.

Il 28% dichiara anche che andrà ad acquistare subito, il  29% dichiara invece di voler aspettare i saldi di agosto.

Esplorando ancor più gli atteggiamenti l’aggiornamento del nostro osservatorio conferma due tendenze: un acquisto orientato ad acquistare ciò che è strettamente necessario (il 46%) ma soprattutto l’attenzione al made in Italy. Alla fine di marzo sembra consolidarsi una dato intorno al 28%. Oggi il 36% dei consumatori dichiara il proprio interesse verso il Made in Italy. Ma d’altra parte è anche il risultato della maturazione della nostra coscienza collettiva che in questo periodo mette al centro dell’attenzione le aziende italiane nella consapevolezza che la nostra ripresa e la nostra rinascita nascono da qui.

In questo periodo abbiamo anche appreso un nuovo modo di relazionarci socialmente fatto di gesti e procedure necessarie per garantire la sicurezza attorno. Ebbene queste misure sono diventate parte, quanto meno dichiarata, del comportamento dei consumatori che si propongo di metterle in pratica per un acquisto “in sicurezza”.

La riapertura dei negozi di abbigliamento per bambini è stata un po’ la prova generale di quella totale. E’ interessante quindi una prima verifica per trarre eventuali indicazioni per la riapertura ora in atto.

Ebbene, in queste prime settimane abbiamo assistito a una crescita lenta ma costante degli acquirenti. La percentuale di acquirenti settimanali calcolata sul numero di famiglie con figli 0-14 anni è cresciuta dal 15% della prima settimana al 20% dell’ultima. A questo dato va aggiunta anche la valutazione data dai consumatori di come hanno trovato i negozi in queste prime settimane di visita. Ebbene, in una scala da 1 a 10 la valutazione è passata da un “poco più che sufficiente” della prima settimana a un 7,5: insomma i clienti si dichiarano abbastanza soddisfatti e incoraggiano quindi le catene e i negozi a migliorare anche quegli aspetti, l’assortimento in primis, che sono rimasti un po’ più indietro rispetto al resto e in particolare a tutta l’area della gestione degli accessi e della sanificazione degli ambienti.

Contattaci per mail o su Linkedin per maggiori informazioni.

a.b.

Fonte: Osservatorio Fashion & Emergenza sanitaria – 16-17 maggio 2020, indagine effettuata su 800 casi 

Fashion ed Emergenza sanitaria – Osservatorio – 8 pubblicazione

Di |2020-05-07T07:29:49+00:0028 Aprile, 2020|News|

Fashion ed emergenza sanitaria – Osservatorio – 8 pubblicazione

Sita Ricerca News   •   28 Aprile 2020

Lo shopping ai tempi del #CoVid19

L‘Osservatorio FASHION & EMERGENZA SANITARIA monitora il sentiment della popolazione rispetto al mondo dell’abbigliamento in questa  situazione di estrema complessità ed eccezionalità.

In questa settimana  abbiamo approfondito  la propensione di acquisto verso l’abbigliamento  rispetto agli altri beni,  quanti italiani si sono recati nei negozi fisici bambino e  le attese verso una possibile riapertura  di tutti i negozi.

In questo link i risultati della 1 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 1 pubblicazione

In questo link i risultati della 2 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 2 pubblicazione

In questo link i risultati della 3 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 3 pubblicazione

In questo link i risultati della 4 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 4 pubblicazione

In questo link i risultati della 5 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 5 pubblicazione

In questo link i risultati della 6 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 6 pubblicazione

In questo link i risultati della 7 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 7 pubblicazione

L’indagine è realizzata su un campione di 800 casi del panel web di Sita Ricerca, rappresentativo della popolazione italiana; l’indagine è stata realizzata tra il 25 e il 26 aprile 2020.

Di seguito i risultati della 8 pubblicazione.

Comportamenti generali

L’indice FASHION SENTIMENT scende leggermente ma si inverte la posizione delle Macro aree con il Nord in risalita.

Peggiora la percezione sia della situazione economica generale sia di quella familiare, soprattutto per quanto riguarda le aspettative di risparmio. (% su totale rispondenti)

I consumatori ritengono che in futuro dovranno affrontare spese in linea o anche più rilevanti che in passato. L’abbigliamento resta fra i settori di spesa prioritari.

Abbigliamento

Riapertura dei negozi di abbigliamento Bambini subito dopo Pasqua. Permangono la chiusura degli altri punti vendita e il divieto di vendere abbigliamento nella GDO. 1 su 3 italiani acquistano abbigliamento, in lieve aumento.

I consumatori pensano di spendere per l’abbigliamento meno dell’anno scorso per la PE20,  frequentando i negozi quando necessario e un po’ meno che in passato. Raddoppiano coloro che pensano di acquistare solo on line. Aumenta l’idea di frequentare i negozi nei momenti della settimana meno affollati.

In un contesto in cui i consumatori pensano di spendere meno dell’anno scorso e di comprare lo stretto necessario si consolidano due comportamenti: comprare  in saldo, in forte crescita,  e comprare italiano. Da segnalare in crescita  l’attenzione a comprare prodotti di qualità e che non passano di moda.

Aumenta la percentuale di coloro che dichiarano che acquisteranno abbigliamento on line come o più che in passato.

Gli italiani  sono cauti nel recarsi  nei negozi di abbigliamento bambino (gli unici aperti). Solo il 9,5% si è recato in un negozio bambino dopo la riapertura del 14 maggio. In crescita comunque l’affluenza rispetto alla prima settimana di riapertura.

In linea con quanto già emerso nelle indagini prima di Pasqua i consumatori auspicano una riapertura dei negozi per fine maggio. Rimane una parte consistente (il 36%) che teme una riapertura in tempi più lunghi.

Fonte: Indagine Sita Ricerca – 28 aprile 2020

Fashion ed Emergenza sanitaria – Osservatorio – 7 pubblicazione

Di |2020-05-07T07:29:56+00:0023 Aprile, 2020|News|

Fashion ed emergenza sanitaria – Osservatorio – 7 pubblicazione

Sita Ricerca News   •   23 Aprile 2020

Lo shopping ai tempi del #CoVid19

L‘Osservatorio FASHION & EMERGENZA SANITARIA monitora il sentiment della popolazione rispetto al mondo dell’abbigliamento in questa  situazione di estrema complessità ed eccezionalità.

In questa settimana  abbiamo cercato di approfondire  la propensione di acquisto verso l’abbigliamento  rispetto agli altri beni, il gradimento verso l’apertura dei negozi bambino e  verso una possibile riapertura  di tutti i negozi all’inizio di maggio.

In questo link i risultati della 1 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 1 pubblicazione

In questo link i risultati della 2 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 2 pubblicazione

In questo link i risultati della 3 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 3 pubblicazione

In questo link i risultati della 4 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 4 pubblicazione

In questo link i risultati della 5 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 5 pubblicazione

In questo link i risultati della 6 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 6 pubblicazione

L’indagine è realizzata su un campione di 800 casi del panel web di Sita Ricerca, rappresentativo della popolazione italiana; l’indagine è stata realizzata tra il 18 e il 19 aprile 2020.

Di seguito i risultati della 7 pubblicazione.

Comportamenti generali

Il nuovo indice FASHION SENTIMENT si mostra più basso dove l’emergenza sanitaria è ancora molto forte.

I consumatori dichiarano una percezione della propria situazione economica meno negativa rispetto a quella economica generale del Paese.

Tante sono le preoccupazioni delle famiglie ma la situazione economica generale,  l’emergenza sanitaria e la salute familiare vengono decisamente ai primi posti.

I consumatori ritengono che in futuro dovranno affrontare spese in linea o anche più rilevanti che in passato. L’abbigliamento è fra i settori di spesa prioritari.

Quasi tutti i consumatori dichiarano che nel prossimo futuro acquisteranno on line e l’abbigliamento è in cima alle priorità d’acquisto.

Abbigliamento

Riapertura dei negozi di abbigliamento Bambini subito dopo Pasqua. Permangono la chiusura degli altri punti vendita e il divieto di vendere abbigliamento nella GDO. 1 su 3 italiani acquistano abbigliamento.

I consumatori pensano di spendere per l’abbigliamento meno dell’anno scorso per la PE20,  frequentando i negozi quando necessario e distribuendo le visite lungo la settimana.

Nei futuri comportamenti dei consumatori si continua a consolidare l’intenzione di adottare i comportamenti di distanziamento sociale appresi durante questa fase di emergenza per un acquisto «in sicurezza», svincolato da una logica di pura necessità.

In previsione della riapertura, rispetto a fine marzo, si consolidano due comportamenti: l’attenzione ai prodotti italiani, come atto di fiducia nella qualità, nella sicurezza del made in Italy, a sostegno dell’economia nazionale  e l’attenzione verso i saldi/promozioni.

Dopo alcune settimane in cui avevano rallentato i loro acquisti gli acquirenti abituali on line tornano ad acquistare secondo abitudine o addirittura di più.

Il 64% dei consumatori dichiara che in futuro  acquisterà abbigliamento on line come o più che in passato. Nel fashion la propensione agli acquisti on line  rimane comunque più bassa rispetto agli altri beni in generale perché rimane importante il negozio fisico.

Cresce significativamente il consenso per il provvedimento governativo di apertura dei negozi per bambino: dal 47% al 57%.

In linea con quanto già emerso nelle indagini prima di Pasqua i consumatori auspicano una riapertura dei negozi per fine maggio. Sembrano però più timorosi rispetto al passato, aumentano quelli che  pensano che i negozi potrebbero riaprire oltre maggio.

Il 43% dei consumatori si dichiara d’accordo circa la possibilità di riaprire tutti  i negozi di abbigliamento all’inizio di maggio.

Fonte: Indagine Sita Ricerca – 23 aprile 2020

Kidswear ed Emergenza sanitaria – Osservatorio – 6 pubblicazione

Di |2020-04-28T12:41:11+00:0014 Aprile, 2020|News|

Kidswear ed emergenza sanitaria – Osservatorio – 6 pubblicazione

Sita Ricerca News   •   14 Aprile 2020

Lo shopping ai tempi del #CoVid19

L‘Osservatorio FASHION & EMERGENZA SANITARIA monitora il sentiment della popolazione rispetto al mondo dell’abbigliamento in questa  situazione di estrema complessità ed eccezionalità.

In questa settimana ci siamo focalizzati  sul segmento kidswear visto il nuovo decreto che permette la riapertura dei negozi bambino.

In questo link i risultati della 1 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 1 pubblicazione

In questo link i risultati della 2 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 2 pubblicazione

In questo link i risultati della 3 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 3 pubblicazione

In questo link i risultati della 4 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 4 pubblicazione

In questo link i risultati della 5 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 5 pubblicazione

L’indagine è realizzata su un campione di 800 casi del panel web di Sita Ricerca, rappresentativo della popolazione italiana; l’indagine è stata realizzata tra il 12 e il 13 aprile 2020.

Di seguito i risultati della 6 pubblicazione.

Il 47% delle famiglie italiane con figli 0-14 anni è favorevole alla riapertura dei negozi di Abbigliamento, Scarpe, Accessori per bambini. Le famiglie del Nord, la zona più colpita dall’epidemia, sono più prudenti rispetto al resto del Paese.

Nonostante il discreto grado di accordo con la riapertura dei negozi i consumatori dichiarano di preferire acquistare on line, nel food, o rimandare gli acquisti alla conclusione dell’emergenza.

I consumatori si aspettano che le misure di distanziamento sociale adottate in questo periodo siano fatte rispettare anche nei negozi. Sconti e promozioni hanno oggi un valore decisamente secondario.

Nel caso di acquisto in negozio i consumatori sono orientati a frequentare i negozi in città/paese, specialmente al Sud, evitando il più possibile spostamenti, non possibili se fuori comune, e luoghi affollati  come i centri commerciali.

L’atteggiamento prudenziale lo si traduce anche in scelte di acquisto  necessarie: i consumatori dichiarano di acquistare Intimo/Calze, prodotto più semplice e veloce da acquistare, mentre sembrano orientati a posticipare almeno parzialmente l’acquisto di Abbigliamento Esterno.

Fonte: Indagine Sita Ricerca – 14 aprile 2020

Fashion ed Emergenza sanitaria – Osservatorio – 5 pubblicazione

Di |2020-04-14T15:53:26+00:007 Aprile, 2020|News|

Fashion ed emergenza sanitaria – Osservatorio – 5 pubblicazione

Sita Ricerca News   •   7 Aprile 2020

Lo shopping ai tempi del #CoVid19

L‘Osservatorio FASHION & EMERGENZA SANITARIA monitora il sentiment della popolazione rispetto al mondo dell’abbigliamento in questa  situazione di estrema complessità ed eccezionalità.

In questa settimana  abbiamo cercato di capire su quali prodotti si stanno orientando gli acquisti e le intenzioni di acquisto per la Primavera / Estate 2020.

In questo link i risultati della 1 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 1 pubblicazione

In questo link i risultati della 2 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 2 pubblicazione

In questo link i risultati della 3 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 3 pubblicazione

In questo link i risultati della 4 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 4 pubblicazione

L’indagine è realizzata su un campione di 800 casi del panel web di Sita Ricerca, rappresentativo della popolazione italiana; l’indagine è stata realizzata tra il 4 e il 5 aprile 2020.

Di seguito i risultati della 5 pubblicazione.

Dopo la chiusura dei negozi di Abbigliamento, Accessori e Scarpe permane il divieto di vendita di questi prodotti anche nel canale Food.

L’acquisto per necessità resta decisamente prevalente ma si consolida la percentuale di coloro che acquistano per svago e distrazione.

Nell’ultima settimana sono ulteriormente cresciuti gli acquirenti, l’89% dei quali acquista on line e il rimanente presso il canale Food, principalmente nei supermercati.

Abbigliamento Donna e Accessori sono i segmenti più acquistati in entrambi i canali. Spiccano anche Calzature nell’on line e Intimo/Calze nell’off line.

Dopo alcune settimane in cui avevano rallentato i loro acquisti gli acquirenti abituali on line tornano ad acquistare secondo abitudine o addirittura di più.

Per il 20% degli acquirenti on line funziona tutto regolarmente mentre continuano ad aumentare le difficoltà nelle consegne a causa dell’allungamento dei tempi o della difficoltà a rispettare i tempi.

Nei futuri comportamenti dei consumatori si consolida l’intenzione di adottare i comportamenti di distanziamento sociale appresi durante questa fase di emergenza per un acquisto «in sicurezza», svincolato da una logica di pura necessità.

Oltre alla conferma dell’attenzione per l’igiene, rimane ancora alta l’attenzione verso il Made in Italy. Si conferma il basso interesse per un’anticipazione dei saldi a giugno.

I consumatori sono consapevoli che l’attuale situazione di emergenza proseguirà ancora per diverso tempo: oltre l’80% si aspetta la riapertura dei negozi dopo la fine di aprile. C’è una crescente speranza per una riapertura a fine maggio.

Pensando alla riapertura dei negozi i consumatori mostrano un atteggiamento conservativo verso le spese di abbigliamento: pochi affermano che spenderanno di più. Emergono rispetto al passato due macro  comportamenti: l’attenzione ai prodotti italiani, come atto di fiducia nella qualità, nella sicurezza del made in Italy, a sostegno dell’economia nazionale  e un ulteriore orientamento verso i saldi/promozioni.

Fonte: Indagine Sita Ricerca – 7 aprile 2020