Fashion ed emergenza sanitaria – Osservatorio – 2 settimana
Sita Ricerca News • 17 Marzo 2020
Lo shopping ai tempi del CoVid19
Nello scenario di estrema complessità ed eccezionalità attuale, Sita Ricerca intende offrire un contributo di “pensiero” agli operatori del settore fashion attraverso un monitoraggio del sentiment della popolazione rispetto al mondo dell’abbigliamento.
A partire dalla scorsa settimana l’Osservatorio FASHION & EMERGENZA SANITARIA misura il comportamento dei consumatori italiani verso gli acquisti fashion, le strategie di consumo messe in atto e le loro intenzioni future, fornendo nel contempo indicazioni concrete, provenienti dai consumatori stessi, su come mantenere i negozi «attivi e vivi».
In questo link i risultati della 1 pubblicazione –> Articolo Osservatorio 1 settimana
L’indagine è realizzata su un campione di 800 casi del nostro panel web, rappresentativo della popolazione italiana; l’indagine è stata realizzata tra il 15 e il 16 marzo 2020.
Di seguito i risultati della 2 pubblicazione.
Tra il 10 e l’11 marzo sono stati chiusi tutti i pdv di abbigliamento, accessori e calzature.
I consumatori non sono rimasti sorpresi e sono ampiamente d’accordo con le decisioni del Governo. L’abbigliamento non è visto come un bene di prima necessità. La salute prima di tutto.
La chiusura dei negozi porta a due macro comportamenti: il 43% rimanderà gli acquisti, il 50% acquisterà on line in caso di necessità (specie intimo). Un 4% ha cominciato a comprare online per la prima volta in queste ultime settimane. Gli abituée dell’on line però tendono a comprare meno di prima.
Solo per 3 persone su 10 il servizio on line funziona regolarmente. Le difficoltà sono soprattutto legate alla consegna (60%). La comunicazione marca-cliente non è efficace: il 44% non è a conoscenza di iniziative particolari ed il 22% non ricorda il contenuto dei messaggi ricevuti.
Guardando al futuro i consumatori dichiarano di voler reiterare i comportamenti «prudenziali» assunti in questo periodo.
L’attenzione all’igiene sarà fondamentale per riavvicinare i consumatori ai negozi. La valorizzazione del made in Italy è un driver in crescita (18% vs 8%).
Fonte: Indagine Sita Ricerca – 17 marzo 2020