Osservatorio Fashion & Emergenza Sanitaria
Sita Ricerca News • 1 Giugno 2020
a cura di Alessandra Mengoli, partner SITA Ricerca
Il mercato fashion (abbigliamento, intimo, accessori, calzature) nei primi 4 mesi del 2020, causa l’emergenza sanitaria da COVID 19 ed il conseguente lockdown, arretra su tutti i principali KPI: perde 3 miliardi di euro, 145 milioni di capi, 5 milioni di acquirenti. Questi sono i numeri dell’Osservatorio mensile di SITA Ricerca, il Fashion Consumer Panel, tracking che monitora da 30 anni i consumi di abbigliamento, intimo, accessori e calzature in Italia.
Forte è la tensione sui prezzi (-4%) dovuta all’aumento del livello di promozionalità, al focalizzarsi sulle fasce prezzo medio basse-medie e al cambio di mix di acquisto che vede crescere il settore intimo/calze/notte.
Alcune buone notizie:
- Il 35% degli italiani ha continuato a spendere in abbigliamento tra marzo-aprile nonostante il lockdown
- Dalla chiusura si avvantaggiano il canale food (iper/super/discount) e soprattutto l’on line, gli unici canali «disponibili»,
- Le vendite on line del fashion nel primo quadrimestre prendono il volo e segnano + 14% a valore, diventando l’unico vero canale di riferimento per il consumatore e raggiungendo una quota del 23% a valore vs 13,1% del 2019
- Raddoppiano anche i nuovi e-shopper nei due mesi di lockdown
Non tutti gli attori riescono ad avvantaggiarsi dalla crescita delle vendite on line tra marzo e aprile. Infatti i Big del settore o chi aveva i magazzini fuori Italia sono stati maggiormente messi sotto pressione, specie nel mese di marzo, a causa del boom improvviso di richieste, il non poter consegnare i beni non essenziali o avere dei rallentamenti nella catena logistica.
Gli attori brick & click (attori fisici che hanno un sito di e-commerce) prendono la rincorsa e mettono a segno un +40% di crescita a valore a marzo-aprile vs i pure player (+17%).
Gli e-shopper consolidano nuove aspettative verso l’on line. I clienti si sono abituati a nuovi servizi che diventeranno un MUST nell’era post COVID:
- Reso gratuito
- Spedizione gratuita
- Pagamenti sicuri
- Click & Collect
Il 33% di e-shopper scopre nuovi siti di vendita on line tra e-tailer, insegne monomarca e negozi multimarca. Aumenta quindi sempre più la competizione col proliferare degli attori. Si fanno sempre più spazio alcuni operatori cinesi o entrano in campo attori “più di nichia” che sono la risposta a nuove tendenze del consumatore quali l’Armadio Verde, Etsy che vendono l’usato o il prodotto artigianale.
La nuova situazione che tutti abbiamo vissuto di stare in casa forzatamente ha sviluppato nuovi bisogni legati al vestire:
- Lo stare comodi
- Lo stare a casa
- Il dormire bene
- Lo stare bene e tenersi in allenamento
- Il fare i regali
Il bisogno di abbigliamento quindi è vivo, le aziende hanno bisogno di focalizzare le nuove occasioni d’uso.
Questo infatti ha significato nel canale on line nel mese di marzo-aprile l’esplosione di prodotti quali notte, intimo, calze e abbigliamento sportivo o loungewear. Prodotti essenziali o con una forte componente di comfort per stare in casa, fare sport, sentirsi coccolati nella notte. Ma non sempre si trovava quello che si cercava.
Dato lo shock che il settore ha subito nei primi 4 mesi dell’anno, SITA Ricerca prevede che il 2020 si chiuderà con un – 25% del valore del mercato fashion in Italia (27 miliardi nel 2019) ed un 2021 che vedrà un rimbalzo tecnico (+33%), in cui si ritornerà circa ai livelli del 2019.
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a.b.
Fonte: Osservatorio Fashion & Emergenza sanitaria – 16-17 maggio 2020, indagine effettuata su 800 casi